Strada in salita, con le buche e tanta nebbia. Non ci stiamo muovendo sulle Alpi ma vicino al mare, a Ladispoli.
Strada in salita, con le buche e tanta nebbia. Non ci stiamo muovendo sulle Alpi ma vicino al mare, a Ladispoli.
Non è la prima volta che ci rivolgiamo a chi segue con attenzione il percorso seguito dalla nostra Associazione per “dare un tetto” al futuro di ragazzi disabili che, al venir meno del sostegno familiare, sarebbero sballottati chissà dove e chissà come, considerata la carenza di strutture per il “dopo di noi” sul territorio.
Di recente avevamo evidenziato come detto cammino è subito apparso difficoltoso, nonostante il solenne impegno del Sindaco di Ladispoli di individuare insieme a noi le strategie per poter dare una risposta al più grande dei problemi che deve affrontare chi ha un figlio disabile, poiché alle parole i passi che sono seguiti da parte dell’Amministrazione comunale sembrano portare in tutt’altra direzione, anzi da nessuna parte.
Abbiamo dovuto con amarezza constatare che la nostra “sensazione” che non c’era tanta voglia di risolvere quei problemi è stata confermata dal comportamento successivo del Sindaco Alessandro Grando.
Mi riferisco in modo diretto a lui poiché è con lui che mi ero stretto la mano e a sua firma sono le risposte che abbiamo ricevuto.
Riepiloghiamo brevemente i fatti.
Il 1° ottobre 2018 chiedevamo al Sig. Sindaco di Ladispoli di individuare un’area – che sarebbe rimasta di proprietà del Comune di Ladispoli – da destinare per la realizzazione dell’intervento proposto (una struttura residenziale per ragazzi disabili) e delle altre Associazioni del territorio che necessitano di analoghi interventi.
Nessuna risposta da parte del Sindaco Alessandro Grando.
Il 26 ottobre 2018, pertanto, chiedevamo un cortese riscontro alla nostra richiesta.
Silenzio da parte del Sindaco Alessandro Grando.
Il 18 novembre 2018, sia come legale rappresentante dell’Associazione che quale genitore di un ragazzo disabile, indicavo al Sindaco ed all’Assessore alle Politiche Sociali che sarei intervenuto sull’argomento in occasione del “Convegno sui progetti di vita delle persone disabili” organizzato dall’Amministrazione comunale per il 30 novembre 2018.
Concludevo le missive auspicando un riscontro che non è arrivato.
Il giorno del Convegno il Sindaco Alessandro Grando tira fuori una lettera, protocollata il 20 novembre 2018 ma mai inviata all’Associazione, con la quale – quasi due mesi dopo la nostra richiesta – indicava che l’istanza “riscontra sicuramente l’interessamento del sottoscritto e che nei prossimi giorni la farò contattare per fissare un incontro” e chiedeva degli elementi di dettaglio.
Nonostante l’evidente toppa messa alla scabrosa manifestazione di ostentata indifferenza che nei fatti si era contrapposta alle parole, facevo buon viso a cattivo gioco ed incalzavo pubblicamente il Sindaco Alessandro Grando, il quale non ha potuto fare a meno di suggellare, stringendo la mano che gli porgevo , l’impegno ad individuare un’area idonea.
Prontamente il 5 dicembre 2018 trasmettevo al Sindaco Alessandro Grando le specifiche ed un elaborato grafico della struttura da adibire per la residenzialità di persone con disabilità grave.
Il 21 gennaio 2019 il Sindaco di Ladispoli laconicamente comunicava che “dopo una attenta analisi” era emerso che “allo stato, nel patrimonio immobiliare del Comune di Ladispoli non risultano essere presenti terreni idonei alla realizzazione della struttura da Voi proposta”.
Non ci siamo persi d’animo, si sa certe strade sono in salita e le buche – specie a Ladispoli – non mancano mai.
Quindi, nell’ottica di comprendere sulla base di quali elementi era stata fornita la risposta anzidetta e poter indicare possibili soluzioni forse sfuggite a chi non ha una specifica esperienza nel settore, il 22 gennaio 2019 indirizzavamo al Comune di Ladispoli una domanda di accesso agli atti del procedimento avviato con la domanda presentata il 1° ottobre 2018.
Dopo quasi un mese, il 13 febbraio del 2019, il Sindaco Alessandro Grando in persona ci scriveva che per poter dare esito alla nostra richiesta avremmo dovuto “specificare quale sia la documentazione cui si fa riferimento”.
A sostegno di tale tesi faceva un grande sforzo di citazioni giurisprudenziali e concludeva affermando “si assicura una sollecita evasione a fronte di una richiesta agli atti, che rispetti le caratteristiche citate”.
Recependo che, invece di fornirci degli elementi di valutazione il Sindaco Alessandro Grando si era profuso in una “supercazzola”, al fine di non trascendere in un inutile contenzioso decidevamo di reiterare l’istanza in data 15 febbraio 2019 precisando che a fronte della genericità della risposta del 21.01.2019 che faceva semplicisticamente riferimento ad “una attenta analisi” era preclusa all’Associazione la possibilità di un’autonoma individuazione degli atti d’interesse che, invece, erano ben noti al Sindaco Alessandro Grando. Nel contempo si chiedeva di conoscere qual’era il Responsabile del procedimento relativo alla “attenta analisi” cui aveva fatto riferimento il Sindaco Alessandro Grando.
Da allora un nebbioso silenzio (altro che una “sollecita evasione”) e, anche volendo considerare la data di reiterazione della domanda di accesso agli atti, è spirato il termine di legge (trenta giorni) entro il quale avrebbe dovuto essere concluso il procedimento.
Come tante volte abbiamo sottolineato, chi ha un problema come il nostro non può permettersi di fermarsi e andremo avanti, se necessario adendo le vie legali.
Ma una domanda te la vogliamo fare (anche se arduo aspettare una risposta dopo il comportamento che è seguito a quella stretta di mano) Sindaco Alessandro Grando: MA DOVE LA VOLEVI COSTRUIRE QUELLA CITTADELLA DELLA SOLIDARIETA’ DELLA QUALE TANTO PARLAVI IN CAMPAGNA ELETTORALE?
Ladispoli è una città in pianura, ma per chi vuole e deve realizzare opere per il sociale si creano percorsi ad ostacoli, in salita e nella nebbia del silenzio con delle supercazzole per bussola.
Spero che le persone di buon senso, che certamente non mancano, ci aiutino a spianare dossi, colline e montagne che non devono esistere in una città dove i suoi attuali amministratori dimostrano di ignorare le istanze che provengono dalle fasce più deboli che non si limitano a chiedere ma vogliono essere in prima linea per “costruire” un futuro migliore per i loro figli.
Filippo Bellantone / Presidente Associazione Parco degli Angeli Onlus
I documenti sopra citati sono visibili e scaricabili nella sezione documenti