NOI NON SIAMO PER NIENTE CONTENTI, ANZI SIAMO PIU’ INDIGNATI DI PRIMA
Nessun commento o precisazione sono giunti dal sindaco Grando con riguardo alla sua improvvida presa di posizione di non consentire, a me rappresentante di una delle associazioni fra genitori operanti in Ladispoli, di prendere parte della delegazione che avrebbe dovuto ascoltare direttamente dalla sua bocca le soluzioni asseritamente individuate dall’Amministrazione per ripristinare quanto dalla stessa inopinatamente soppresso.
Alla luce dei comunicati divulgati da chi è stato “ammesso” è evidente che non mi sono perso niente che non sia stata un’arrampicata su degli specchi che ormai riflettono solo l’immagine dell’evidente difficoltà di gestire il delicatissimo comparto dei servizi sociali.
Certo non c’era molto da aspettarsi da un sindaco che in pochi minuti è passato dal dileggiare una ragazza disabile all’infrangere le più basilari regole del confronto democratico ma mi duole dover rilevare che anche agli addetti ai lavori sembrano sfuggiti dei particolari che rendono evidente come al momento dell’incontro con la delegazione gli effetti della manifestazione in favore delle persone disabili erano già vanificati.
Se alle famiglie che fino al mese di giugno era stato erogato un supporto di assistenza è stato confermato che dal mese di luglio lo stesso sarà sospeso ovvero quasi azzerato, quale effettiva soluzione ha prospettato alla delegazione il sindaco Grando?
Ho letto di risorse individuate per le attività estive dei ragazzi disabili, ma a me escluso dall’incontro non è dato conoscere se sia stato specificato quali risorse sarebbero state reperite e a beneficio di chi e per cosa in concreto saranno erogate.
Una manifestazione nata con ogni buona volontà e sano intento per porre rimedio ad immani ingiustizie risulta manipolata in extremis da chi ha saputo “tenere alla larga” chi non è gradito perché non è disposto a tollerare quelle storture che sono sistemiche di un’azione amministrativa incapace di prevedere i problemi e tantomeno di risolverli.
Certo alla D.ssa Francesca Danese, rappresentante del Forum del Terzo Settore del Lazio, non mancava la capacità di analizzare in modo critico dati e poste di bilancio ove fosse stata prospettata un soluzione tecnica ma all’incontro con la delegazione pare che il sindaco sia arrivato solo con la promessa di tamponare in “emergenza” la situazione con non meglio specificati recuperi di risorse economiche.
Il Forum del Terzo Settore non può sostituirsi alle organizzazioni locali, può solo cercare di indirizzarle sulla corretta interpretazione della normativa di settore e supportarle nelle iniziative di sensibilizzazione, ma se vengono “tagliate fuori” dal confronto istituzionale le voci scomode perché pretendono concretezza e non solo inconsistenti promesse allora c’è poco da sperare per il futuro.
L’attuale amministrazione di Ladispoli, con un sindaco capace di rinfacciare anche poche bottigliette d’acqua, ha una grande capacità deterrente su quelle organizzazioni, la cui presenza è stata “ammessa” dal sindaco Grando, che sono assegnatarie di locali ed aree comunali.
Tutta da analizzare l’assenza in delegazione dei rappresentanti delle Cooperative – risultanti fra gli enti organizzatori della manifestazione – che erano state già convocate per sentirsi anticipare il taglio delle risorse necessarie per la prosecuzione dei servizi per il loro tramite erogati.
Non avevano nulla da dire nonostante l’evidenza che dovranno “mandare a casa” tanti dipendenti? Oppure anche su di loro operano i deterrenti di chi detiene il “potere” e ritiene di poterlo esercitare in modo spregiudicato al punto di decidere chi può entrare o meno nella Casa Comunale?
Certo c’è molta confusione a Ladispoli: incomprensibile risulta il ruolo e l’atteggiamento di una delegata all’handicap, madre di un ragazzo disabile, che pare non abbia sentito il “bisogno” di unirsi alle altre famiglie, comprese quelle dell’associazione di appartenenza (facente parte della delegazione ed assegnataria di un terreno), le risorse per le persone disabili devono essere “recuperate” alla meno peggio mentre le spese per le consulenze vengono messe preventivamente in bilancio, l’assessore alle Politiche Sociali si sente disturbata e offesa da chi si “permette” di esporle le problematiche in cui versa ed il sindaco continua con le sue manfrine che ormai non appaiono convincere nemmeno i suoi adepti.
La D.ssa Danese si è espressa dicendo che il Forum del Terzo Settore vigilerà in futuro e che c’è da essere soddisfatti perché è stato avviato l’iter per la costituzione di un Consorzio fra i Comuni di Ladispoli e Cerveteri nonché la Regione Lazio per il reperimento/gestione di risorse per il sociale (che, se si cominciasse subito, vedrebbe la luce fra non meno di due anni) e noi la ringraziamo per il suo impegno e ci impegniamo a vigilare fin da subito su come verranno utilizzate dal primo luglio le risorse che l’amministrazione Grando ha dichiarato di aver reperito.
Ci attiveremo immediatamente con i competenti uffici comunali, sperando di ottenere risposte.
Il nostro obiettivo è che ad ogni persona disabile alla quale è stata tagliata l’assistenza domiciliare venga subito assegnata una quota dell’assistenza erogabile con le risorse reperite che sia direttamente proporzionale al taglio che ha subito in modo che possa gestirla secondo le proprie personali esigenze, a prescindere se aderirà o meno ad un’iniziativa di “soggiorno estivo”.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale dovrebbe essere quello di ripianare integralmente i tagli.
Filippo Bellantone / Presidente Associazione Parco degli Angeli Onlus