LETTERA APERTA AL SINDACO DI LADISPOLI, ALESSANDRO GRANDO
Egregio Sindaco,
anche se non servirebbe mi presento: sono il Presidente della Parco degli Angeli Onlus, quello a cui tre anni fa aveva stretto la mano nell’aula consiliare con l’impegno che avrebbe seguito la questione “case famiglia” che invece è rimasta lettera morta, quello che lei ha detto che non era persona gradita e che dunque non poteva entrare nella Casa Comunale quando due anni fa tutti protestavamo per i tagli al sociale, quello che l’anno scorso ha denunciato la distruzione del Parco degli Angeli con il coinvolgimento della sua assessora ai Servizi Sociali.
Lei, in altri contesti pronto e loquace, ha opposto assordanti silenzi alle numerose domande che nel tempo le ho rivolto, sia quando ho registrato indifferenza verso i più elementari diritti delle persone disabili che fruiscono dei servizi condotti dalla sua Amministrazione, sia quando ho visto chiaro attivismo nella distruzione di ciò che con tanta fatica avevo costruito insieme a persone volenterose.
Quei silenzi, Sindaco Grando, li abbiamo tollerati fintanto che la sua assessora ai Servizi Sociali non ha affermato che aveva avuto un ruolo istituzionale nelle attività distruttive (le immagini che più volte ho pubblicato testimoniano che di null’altro si è trattato) certificate anche dall’Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Civitavecchia, lo stesso Tribunale che aveva emesso delle Ordinanze in tutela di tanti ragazzi disabili che con quella distruzione si è cercato di privare della loro struttura dopo che per quasi tre anni ne erano stati illegittimamente esclusi.
Il Sindaco di una città non può rimanere in silenzio quando un suo assessore ha fatto affermazioni di inaudita gravità cercando anche di mistificare la realtà inventandosi provvedimenti giudiziari (la famosa sentenza che l’assessora Cordeschi non ha mai esibito, perché inesistente, nonostante sia giunta addirittura a citarne dei passaggi) che avrebbero legittimato il suo operato.
Personalmente ritengo che il Sindaco di una città come Ladispoli non può esaminare tutto personalmente e che necessariamente deve fidarsi delle persone a cui ha affidato la gestione dei vari settori.
Ritengo che, fino ad un certo punto, Lei non sia stato pienamente consapevole delle attività che hanno danneggiato tanti ragazzi disabili.
Non credo pero’ che Lei ancora non si sia documentato al riguardo di ciò che ho evidenziato anche con una nota inviatale formalmente con espressa richiesta di provvedimenti perché, se così fosse, Lei risulterebbe imperdonabilmente superficiale.
Ed è per questo motivo che Le ho offerto la possibilità di chiarire, in un pubblico confronto, quale è la sua posizione sulla incresciosa vicenda in cui un amministratore pubblico è stato partecipe nella distruzione di un’opera di pubblica utilità, peraltro in violazione di precisi dispositivi dell’Autorità Giudiziaria.
Considerata la diffusione sui mezzi di informazione del mio invito, con toni volutamente forti per scuotere la Sua inerzia, mi aspettavo la pronta adesione di quel sindaco che ho visto che è sempre pronto a replicare.
Devo, però, ancora una volta registrare il Suo silenzio, che in questo caso non appare “quello degli innocenti” ed è sempre piu’ assimilabile ad un avvalersi della facoltà di non rispondere.
Io rimango in attesa mentre i cittadini osservano con attenzione.
Filippo Bellantone / Presidente APS Parco degli Angeli Onlus