LE FAMIGLIE LASCIATE NELLO SCONFORTO ED OLTRE AL DANNO LA BEFFA
LE FAMIGLIE LASCIATE NELLO SCONFORTO ED OLTRE AL DANNO LA BEFFA DI SOSTENERE CHE SONO STATE TROVATE SOLUZIONI. L’ASSISTENZA È STATA TAGLIATA A TANTISSIME PERSONE DISABILI, QUESTA È LA VERITÀ
Inesorabilmente l’amministrazione comunale ha attuato il taglio delle ore di assistenza ai portatori di handicap grave con le modalità ed entità preannunciate dalla lettera inviata in data 18.06.2019 dalla responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali di Ladispoli alle Cooperative che gestiscono il servizio comunale SAISD (servizio di assistenza e integrazione sociale disabili). Di ciò ne hanno avuto contezza lunedi’ scorso le famiglie interessate, raggiunte da comunicazioni effettuate per le vie brevi.
Quella lettera ha fatto muovere tanta gente in sostegno di chi la disabilità la vive sulla propria pelle e la manifestazione dello scorso 27 giugno testimonia come la nostra città non rimane indifferente davanti allo strazio che in tante famiglie è stato provocato dalla riduzione/azzeramento dell’assistenza.
Le persone disabili che hanno avuto accesso al servizio SAISD ancorché inserite in altri contesti assistenziali lo sono state in ragione della particolare gravità delle loro condizioni psico-fisiche, pertanto il beneficio in argomento non costituisce un ingiustificato benefit e per le famiglie di appartenenza lo stesso rappresenta un indispensabile supporto che consente, seppur in modo non esaustivo, di far fronte a primarie esigenze organizzative e pratiche dell’assistenza continuativa che deve essere garantita al familiare non autosufficiente, portatore di handicap grave.
La repentina esclusione dal Servizio e/o sua riduzione incide drasticamente sulla complessiva organizzazione di vita familiare ma soprattutto determina l’alienazione di molti riferimenti (in particolare la relazione con operatori che oltre ad essere un supporto materiale impersonano figure che fanno parte del vissuto quotidiano) la cui perdita riverbera effetti destabilizzanti con ulteriori danni irreversibili (la sindrome dell’abbandono da parte di figure di riferimento notoriamente produce effetti deleteri sulle persone affette da fragilità psichiche e che sono anche soggette alle limitazioni della disabilità fisica).
Ebbene tutto ciò sta già accadendo e le promesse di “trovare una soluzione al problema” certo non leniscono la sofferenza provocata a ragazzi e famiglie dal fatto che in sede di redazione del bilancio di previsione non sono stati previsti fondi sufficienti per poter mantenere lo standard di assistenza di cui fruivano che, pur non essendo ottimale, consentiva di vivere dignitosamente la loro condizione di disagio.
Non è con la promessa di istituire un tavolo tecnico per condividere possibili soluzioni che alle persone disabili verrà consentito di trascorrere un’estate serena perché loro condivideranno solo ristrettezze e disperazione con gli operatori che li assistevano e che rimarranno privi della loro fonte di sostentamento economico.
L’amministrazione comunale che non ha saputo prevedere questo sconquasso e che ha ignorato e irriso chi aveva lanciato gli allarmi è stata anche capace di illudere quelle poche persone “ammesse” ad ascoltare quel nulla che è stato propinato come un’azione risolutiva ancorché con modalità emergenziali.
Viviamo un presente drammatico e temiamo che il futuro ci riserverà ulteriori e peggiori sorprese.
L’unico nostro baluardo sono le persone che già hanno rivolto la loro attenzione verso il grido di dolore delle nostre famiglie ed a loro continueremo a rivolgerci affinché l’oblio non copra l’ingiustizia.
Filippo Bellantone / Presidente Associazione Parco degli Angeli Onlus